Trapianto di testa ? A quanto sembra quella di Sergio Canavero non è solo una semplice idea ma sta prendendo forma in una vera e propria realizzazione pratica provocando, come prevedibile, molte polemiche e contrasti soprattutto sul piano etico, qualcuno ha iniziato a parlare di “Frankenstein”. Tuttavia Sergio Canavero, il medico italiano, ha annunciato “il trapianto di testa si farà entro il 2017”, ovviamente la difficoltà nel trovare sostegni e strutture nel nostro paese non ha avuto gli esiti sperati per cui si è rivolto agli immancabili cinesi.
Il trapianto di testa dovrebbe essere eseguito nella Università Medica di Harbin, nella Cina nord-occidentale. Insieme Canavero, che coordinerà tutti i passaggi del delicato intervento troviamo un chirurgo cinese, Ren Xiaoping. Ovviamente mancano ancora alcuni test di preparazione all’intervento vero e proprio, poi si procederà come da programma.
“Molti media stanno dicendo che noi tenteremo l’operazione entro il 2017, ma questo accadrà solo se ogni passo prima procederà bene”, ha spiegato Ren all’agenzia di stampa France Presse.
Sergio Canavero attualmente è a capo di un gruppo avanzato di neuromodulazione a Torino. Il suo progetto non è nuovo, infatti già nel 2013 ha annunciato la possibilità di realizzarlo, e già da allora preventivò la realizzazione nel 2016.
Si ma di chi sarà la testa che salterà? Il volontario è russo e risponde al nome di Valery Spiridonov, ha 30 anni e soffre della malattia di Werdnig-Hoffmann, chiamata anche atrofia muscolare spinale di tipo I o SMA 1, una patologia degenerativa al momento incurabile. La sua testa contina a funzionare bene ma il so corpo non risponde più agli intenti del ragazzo.
A questo punto forse sarebbe più esatto parlare di un trapianto del corpo intero e non di trapianto di testa ma cosa non indifferente occorre un donatore. Dalle parole di Ren si capisce che questa parte del progetto non rappresenti un vero e proprio problema tuttavia non ha precisato dove verrà reperito il corpo e sa neppure se il donatore sarà cinese. Cosa peraltro probabile visto che in quel paese esiste ancora la pena di morte per cui non sarebbe difficile trovare dei donatori involontari, anche se da Pechino hanno detto che non intendono praticare questa strada.
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