Potenziare la memoria grazie ad un dispositivo del Darpa

Potenziare la memoria grazie ad un dispositivo del Darpa

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Potenziare la memoria. La Darpa ha praticato degli esperimenti sulle sue ultime tecnologie per il potenziamento della memoria e delle altre attività cognitive. L’agenzia militare americana ha sottoposto a test mnemonici sia un gruppo di persone non dotate di dispositivo di potenziamento della memoria sia un gruppo che beneficiava invece delle ultime tecnologie. Il secondo gruppo ha fatto registrare risultati migliori nei test sulla memoria.

Impianti di questo tipo potrebbero essere utilizzati in futuro per ripristinare la memoria di persone con lesioni cerebrali traumatiche o che soffrono di altri problemi neurologici, hanno detto alcuni rappresentanti dell’agenzia in una conferenza a St. Louis.

“La nostra tecnologia per i dispositivi impiantabili continua a fare passi da gigante, mentre otteniamo sempre nuove informazioni su come stimolare il cervello in maniera precisa e ottenere effetti terapeutici mirati. Possiamo usare le nuove tecnologie sui veterani di guerra o su altri pazienti che soffrono di problemi neurologici”, ha detto Justin Sanchez, program manager della ricerca per potenziare la memoria.

L’obiettivo dello studio, che fa parte del programma Restoring Active Memory (RAM), è quello di consentire agli scienziati di leggere e interpretare l’attività cerebrale coinvolta nella formazione dei ricordi e cercare di andare a prevedere quando una persona si ritrova nelle condizioni di ricordare qualcosa in modo non corretto. Allo scopo vengono usati degli elettrodi per fornire scariche elettriche mirate a specifici gruppi di cellule cerebrali che conservano i ricordi. Si tratta di una procedura che rende i ricordi più facilmente accessibili.

Il programma per potenziare la memoria della Darpa, in realtà, è stato inaugurato da qualche anno, ma fino a oggi era stato provato solamente sui ratti e su altri animali. Per la prima volta, dunque, sono stati fatti dei test sulle persone. Si è trattato di volontari affetti da altri problemi neurologici non direttamente correlati alla perdita della memoria.

Per portare a termine l’esperimento, gli scienziati della Darpa hanno impiantato una serie di elettrodi nelle regioni cerebrali coinvolte nella formazione della memoria dichiarativa, ovvero quella forma di memoria a lungo termine che consente di ricordare eventi, tempi, luoghi ed elenchi di informazioni. Altri elettrodi sono stati installati in corrispondenza delle regioni cerebrali di competenza sulla navigazione spaziale.

In questo modo, gli scienziati non sono stati in grado semplicemente di registrare e interpretare le attività cerebrali correlate alla formazione della memoria, ma anche di intervenire direttamente per stimolare le aree atte alla formazione della memoria dichiarativa.

Gli studi della Darpa vanno al di là del potenziamento e recupero della memoria, perché mirano allo stesso tempo ad aiutare le persone a migliorare le capacità psichiche inespresse, e a fornire sollievo a chi soffre di DPTS (disturbo post-traumatico da stress), così come di altri disturbi neurologici.

di Rosario Grasso

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