Come la fusione nucleare potrebbe cambiare il mondo: il successo dell’esperimento sudcoreano

Come la fusione nucleare potrebbe cambiare il mondo: il successo dell’esperimento sudcoreano

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La fusione nucleare è una reazione nucleare nella quale i nuclei di due o più atomi si uniscono tra loro formando il nucleo di un nuovo elemento chimico, rilasciando una grande quantità di energia. È il processo che alimenta le stelle, come il nostro Sole, e che potrebbe fornire una fonte di energia pulita, sicura e illimitata per l’umanità. Tuttavia, realizzare la fusione nucleare sulla Terra è una sfida tecnologica e scientifica molto complessa, che richiede di superare la repulsione elettromagnetica tra i nuclei e di confinare il plasma, lo stato della materia in cui si trovano gli atomi fusi, a temperature e pressioni estreme.

I progressi della fusione nucleare

Per questo motivo, la ricerca sulla fusione nucleare ha fatto progressi lenti e difficili negli ultimi decenni, con molti esperimenti che hanno consumato più energia di quella prodotta dalla reazione. Ma ora, un team di scienziati sudcoreani ha annunciato di aver raggiunto un risultato storico: per la prima volta, hanno ottenuto una reazione di fusione nucleare che ha prodotto più energia di quella utilizzata, con un bilancio energetico positivo. L’esperimento è stato condotto presso il Korea Superconducting Tokamak Advanced Research (KSTAR) facility (Korea Institute of Fusion Energy), il più grande e avanzato reattore a fusione del paese, situato a Daejeon. Il team ha usato una miscela di deuterio e trizio, due isotopi pesanti dell’idrogeno, come combustibile per la reazione, e ha sottoposto il plasma a un campo magnetico molto intenso per confinarlo e stabilizzarlo. In questo modo, hanno raggiunto una temperatura di oltre 100 milioni di gradi Celsius, circa sette volte più calda del nucleo del Sole, e hanno mantenuto la reazione per 30 secondi, stabilendo un nuovo record mondiale.

Il successo dell’esperimento sudcoreano è un passo importante verso la realizzazione della fusione nucleare come fonte di energia rinnovabile e sostenibile per il futuro. La fusione nucleare ha infatti molti vantaggi rispetto alle altre fonti energetiche: non produce emissioni di gas serra né scorie radioattive, non dipende da risorse limitate o geograficamente concentrate, non presenta rischi di incidenti catastrofici o di proliferazione nucleare. Inoltre, la fusione nucleare potrebbe fornire una quantità di energia enorme e costante, in grado di soddisfare la crescente domanda mondiale e di supportare lo sviluppo economico e sociale dei paesi più poveri.

Cosa manca per arrivare alla fusione nucleare

Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare prima di poter sfruttare la fusione nucleare a livello commerciale. Gli esperimenti attuali sono ancora molto costosi e complessi da realizzare, e richiedono una collaborazione internazionale tra diversi paesi e istituzioni. Il progetto più ambizioso in questo senso è ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), un reattore a fusione in costruzione in Francia, che coinvolge 35 nazioni e che mira a produrre 500 megawatt di potenza con un input di 50 megawatt. ITER dovrebbe essere completato entro il 2025 e iniziare le operazioni nel 2035. Se tutto andrà bene, ITER sarà il primo reattore a fusione a dimostrare la fattibilità tecnica e scientifica della fusione nucleare su larga scala.

La fusione nucleare è quindi una promessa ancora lontana dal realizzarsi, ma che potrebbe cambiare radicalmente il mondo se verrà mantenuta. Come ha detto Albert Einstein: “Se riusciremo a liberare l’energia dell’atomo sarà come se avessimo acceso una nuova luce nel cielo”.

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