Animali Estinti. Era sta avvistata per la prima e ultima volta nel 1949: ora gli studiosi hanno ritrovato un specie africana che credevano perduta, Cardioglossa cyaneospila, anche detta rana dalle dita lunghe di Bururi.
L’anfibio, lungo 3,2 centimetri, è stato individuato durante un rilevamento in Burundi nel dicembre del 2011, ma il suo ritrovamento è stato annunciato solo ora.
Pochi biologi sono stati in grado di studiare l’ecosistema del Burundi, paese piegato da decenni di conflitti.
“La prima volta che la specie è stata vista è stata anche l’ultima: questo è lo stato delle nostre conoscenze su quest’angolo d’Africa”, dice l’erpetologo David Blackburn della California Academy of Sciences di San Francisco.
Durante il rilevamento, i ricercatori hanno raccolto un esemplare maschio, il quale, come tutti i maschi della specie, presenta un “anulare” particolarmente lungo su entrambe le zampe.
“È uno dei pochi anfibi azzurri dell’Africa, un piccolo, splendido animale”, dice Blackburn. Un momento grandioso
Oltre a Blackburn, la spedizione comprendeva vari ricercatori della University of Texas di El Paso, del Centro Ricerche Scienze Naturali della Repubblica Democratica del Congo e dell’Istituto Nazionale pr l’Ambiente e la Conservazione della Natura del Burundi.
Il primo scopritore di Cardioglossa cyaneospila, un biologo belga, non descrisse esattamente il luogo di ritrovamento della rana, quindi i ricercatori brancolavano nel buio quando hanno iniziato le ricerche. L’ipotesi di Blackburn era che la specie avesse un richiamo simile a quello di altre specie dello stesso genere trovate in Camerun, quindi ha cercato di percepire nella foresta un verso simile.
E così è stato. “Ho spostato con il mio bastone della vegetazione e lì, seduto su un tronco, se ne stava un animale che non era più stato visto da 63 anni”, racconta Blackburn. “È stato un momento grandioso”.
Ritrovata e già in pericolo di finire tra gli animali Estinti?
Si sa poco della biologia o della popolazione di Cardioglossa cyaneospila, sottolinea Blackburn; ad esempio, rimane un mistero lo scopo di quel dito allungato caratteristico dell’animale.
Inoltre, dice lo studioso, un numero sempre crescente di persone sta popolando le montagne del Burundi, persone che spesso si nutrono di animali selvatici e abbattono la foresta per ricavarne carbonella. Al momento, sembra che la rana viva solo in piccole porzioni di foresta, e
“se questa scompare, scomparirà anche la rana”, dice Blackburn.
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