Saper dire bugie. La verità dietro le bugie degli adolescenti

Saper dire bugie. La verità dietro le bugie degli adolescenti

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Saper dire bugie. Quando si tratta di nascondere la verità, nessuno può eguagliare gli adolescenti in termini di frequenza e capacità per come le sparano grosse, questo secondo il primo studio in merito che compara la disonestà in base all’età dell’individuo.

I risultati dello studio, pubblicati in un articolo intitolato Il “Piccolo grande Pinocchio”, forse giungeranno come una sorpresa per qui genitori abituati ad ascoltare le piccole frottole dette dai loro piccoli come ad esempio

“ma lo fanno tutti”; “non ho compiti a casa”; o “passo la notte da un amico”.

Saper dire bugie le fasce di età

Non solo, lo studio effettuto con oltre 1.000 persone di età compresa tra i 6 ei 77 anni ha confermano che il picco di disonestà si verifica durante l’adolescenza, ma ha evidenziato che i bambini ed i pensionati sono le persone più oneste della società. Questo perché la frequenza con cui mentono in relazione all’età mette a rischio la capacità di farla franca. Probabilmente dipende anche dai cambiamenti che si verificano nel cervello con l’avanzare dell’età.

“La nostra ricerca” dicono i ricercatori, “mostra che gli adolescenti, nel complesso, sono i migliori bugiardi”. Lo studio è pubblicato sulla rivista Acta Psychologica. “La frequenza delle bugie aumenta dall’infanzia, raggiunge il picco nell’adolescenza, per poi diminuire in età avanzata, fino al punto in cui gli anziani si trovano con una frequenza simile a quella dei più piccoli.

“Abbiamo scoperto che durante l’infanzia la capacità di raccontare bugie e molto bassa, ma eccelleva negli adolescenti per poi peggiorare di nuovo durante l’età avanzata. I nostri risultati suggeriscono che le bugie dette dagli anziani, sono anche relativamente facili da individuare, mentre gli adolescenti riescono a farla franca più facilmente”

Saper dire bugie gli psicologi

Gli psicologi concludono che, date le esigenze mentali richieste per attuare l’inganno, è sorprendente che nessuna altra ricerca finora abbia confrontato questi fattori come la capacità e la frequenza nel corso della vita. Sottolineano inoltre che la maggior parte dei crimini vengono commessi da adolescenti e ragazzi, “questo concorda con nostri risultati”, anche se, vista l’età, saranno necessari più sforzi per le forze dell’ordine nel cercare di identificare “l’inganno”.

Lo studio, condotto dai ricercatori delle università di Ghent, Vanderbilt, Amsterdam e Maastricht, ha coinvolto 1.005 persone che hanno completato una serie di test psicologici e successivamente sono stati interrogati per capire come abbiano giocato nel raccontare la verità.

I risultati mostrano che, circa il 75% degli adolescenti dicono quasi 3 bugie al giorno, ma il 60% di loro arriva fino a 5 menzogne quotidiane.

In confronto, solo il 37% dei bambini molto piccoli ha detto bugie, una media di 1,7 al giorno, mentre il 63% dei ragazzi mentono con una media di 1,9 bugie al giorno.

Il 50% delle persone di mezza età ha mentito, ma valori più bassi sono stati trovati tra gli anziani con più di 60 anni. Avevano il tasso più basso di bugie giornaliere 1.5.

Il perché ci siano tali differenze non è chiaro, ma ci sono una serie di teorie.

  • Le bugie “sono sfida notevole per le nostre capacità cognitive”, ed è mentalmente più impegnativo di dire la verità, questo concludono i ricercatori.
  • Un’altra teoria esamina i cambiamenti legati al lobo frontale in base all’età, una regione del cervello che è tra le prime a deteriorarsi durante l’invecchiamento e che può portare l’individuo ad avere ridotte capacità cognitive. Il cosiddetto controllo esecutivo, un termine generico per descrivere la gestione dei processi cognitivi, tra cui la memoria di lavoro, il ragionamento, la soluzione ai problemi, è una parte fondamentale nel mentire ed aumenta durante l’infanzia, raggiunge il picco nella tarda adolescenza e poi declina.
  • Un’ultima teoria associa il raccontare bugie nei picchi adolescenziali come una voglia interiore di liberarsi dei genitori.

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