zinnie nate nello spazio nella serra Veggie

Zinnie: nella serra orbitale Veggie nati i primi fiori

Condividi questo articolo con i tuoi amici

Zinnie nati i primi fiori nella serra orbitale Veggie. Finora fra le stelle erano cresciute soltanto lattuga e piante verdi. Ora la svolta nella serra Veggie della Stazione Spaziale in orbita. Forse nel 2017 la prima coltivazione di pomodori.

I primi fiori coltivati nello spazio potrebbero salutare il 2016. In una speciale serra a bordo della Stazione Spaziale sono state seminate le prime piante da fiore mai coltivate in orbita, delle zinnie. Finora erano cresciute fra le stelle solo lattuga e piantine verdi, come quelle che aveva visto sbocciare Paolo Nespoli nel 2011.

A seminare i primi «fiori spaziali» nella serra Veggie è stato l’astronauta della Nasa Kjell Lindgren. L’esperimento fornirà informazioni su altre piante da fiore che potrebbero essere coltivate nello spazio, compresi ortaggi da frutto.

«Le zinnie sono un test per coltivare piante da frutto come pomodori da mangiare nello spazio», ha detto Trent Smith, del Kennedy Space Center della Nasa, impegnato nell’esperimento Veggie. La coltivazione di pomodori sulla stazione spaziale è prevista per il 2017.

Nel test sulle zinnie

saranno raccolte informazioni anche sull’impatto dei fiori sul morale degli astronauti, sulla conservazione dei semi in orbita e dati utili a stabilire se il polline possa causare problemi.

«Coltivare una pianta da fiore è più impegnativo rispetto alla lattuga», ha rilevato Gioia Massa, del Kennedy Space Center della Nasa. Per esempio, ha spiegato «parametri come l’illuminazione sono più critici».

Lindgren ha acceso le luci rosse, blu e verdi dei Led della serra e ha attivato il sistema che porta acqua e nutrienti alle piante. Le zinnie impiegheranno 60 giorni per crescere, cioè il doppio del tempo impiegato dalla lattuga romana. Le luci a Led saranno accese per 10 ore e spente per 14 ore, al fine di simulare il ciclo di giorno e notte e stimolare le piante a fiorire.

La serra è stata sviluppata dall’azienda americana Orbital Technologies e nell’agosto scorso ha già dato il primo raccolto di lattuga rossa romana, che è stata la prima verdura coltivata e mangiata nello spazio. L’esperimento era stato preceduto da un’altra coltivazione in orbita: nel febbraio 2011 Nespoli aveva visto spuntare piantine della famiglia del crescione nella piccola serra che faceva parte degli esperimenti della missione MagIsstra, che l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha condotto sulla Stazione Spaziale.

la stampa

Articoli correlati

Link restituiti 7 di 7